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Oona Doherty a MilanOltre con "Hope Hunt and the Ascension into Lazarus"

26/09/2024
Oona Doherty a MilanOltre con "Hope Hunt and the Ascension into Lazarus"
"Hope Hunt" di Oona Doherty (ph. Mona Blanchet)

MILANO L’auto si mette in moto fuori dal teatro e la performer esce dal bagagliaio. Si lancia tra il pubblico e grida “Entrate!” mentre scappa via… Hope Hunt and the Ascension into Lazarus, spettacolo del 2016 pluripremiato, decostruisce lo stereotipo della mascolinità misogina tra danza e rivendicazione sociale ed è in scena a MILANoLTRE Festival sabato 28 settembre (h. 21.30). Guardare una performance dell’artista irlandese Oona Doherty, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia, significa assistere a qualcosa di soprannaturale, come una folla che si agita e sfarfalla attraverso il corpo di una donna. La performer Sati Veyrunes è in scena con l’'autore e musicista francese Maxime Jerry Fraisse, protagonista assoluto del DJ SET che animerà l’inaugurazione di MILANoLTRE dopo lo spettacolo.

La coreografa Oona Doherty, dopo aver interpretato lo spettacolo anche come danzatrice, passa il testimone a Sati Veyrunes che insieme a Maxime Jerry Fraisse, autore e musicista francese e protagonista assoluto del dj-set che animerà anche l’inaugurazione del Festival, ci farà assistere a qualcosa di soprannaturale. L’interprete si trasforma da un personaggio all'altro, come una folla che si agita e sfarfalla attraverso il corpo di una donna. Tramite la parola, il movimento e i suoni, attraversiamo le tante rappresentazioni esistenti di mascolinità, moralità e nostalgia, trascinati dalla performer sui percorsi dimenticati della sua memoria. Hope Hunt: una ricerca di speranza.

Oona Doherty è un’artista impegnata nel suo percorso nel dare voce a coloro che vivono senza privilegi sociali o culturali. Con la sua danza interpreta il desiderio di speranza e di futuro dei giovani maschi, i loro atteggiamenti e gesti, spesso provocatori. Tra furore e leggerezza, si insinua nel sentire di una comunità che lei stessa ha incontrato per le strade dei loro quartieri periferici, lontana dal glamour delle zone centrali delle città.

Un’auto fuori dal teatro si mette in moto e la performer esce dal bagagliaio. Si lancia tra il pubblico e grida “Entrate!” mentre scappa via… È lei stessa a condurre il pubblico dentro in sala Fassbinder, per renderlo partecipe di uno spettacolo di danza e denuncia sociale partendo dalla condizione maschile irlandese. Così, attraverso la parola, il movimento e il suono si rappresentano gli immaginari passati e presenti di una società sempre in bilico tra violenza e necessità d’amore.

Nello spettacolo le conseguenze della noia sulla psiche diventano indagine del lavoro fisico, avanzando sulle sottili linee che intercorrono tra commedia e tragedia per ritrovare l'importanza della fiducia in sè stessi. Non importa da dove si venga, in quale classe si pensa di essere collocati. Ci sono bisogni essenziali di amore radicati in tutti noi. Togliendoci le maschere dell'ego e dei condizionamenti culturali speriamo di trovare un terreno comune di verità e di speranza.

Sfumando nel bianco, Lazarus risorge come l’uccello del Paradiso. Un tentativo di decostruire lo stereotipo del maschio ed elevarlo a un bianco e brillante limbo caravaggesco.

 

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